8 Settembre, ore 17 presso il Museo Manzù: TURNO, l’Antico Giovane Re dei Rutuli, torna ad Ardea

Venerdì 8 settembre 2023, nel MUSEO MANZÙ ad ARDEA, sarà il nostro turno per una testimonianza alla presenza di autorità nazionali ed amministratori locali che devono decidere in merito ad una petizione popolare che vuole onorare la MEMORIA di TURNO ad ARDEA, cioè nella sua “TERRA PATRIA” come scrive Virgilio.

TURNO, nell’Eneide di Virgilio, è l’antagonista di Enea.     

 Di Enea e del suo mito, apparentemente sappiamo tutto, mentre il mito di TURNO è generalmente ignorato, rimosso, manipolato. Nell’immaginario mitico collettivo Enea è giovane, bello e buono, mentre TURNO è vecchio, brutto e cattivo.
Le cose non cambiano molto per i più illustri studiosi del mondo accademico in Italia dove prevale l’interpretazione ideologica di Enea come modello ideale del profugo, del migrante o addirittura del missionario, mentre TURNO è stato addirittura identificato come un selvaggio xenofobo, aggressivo e violento che deve essere civilizzato con la forza delle armi.
Tutto questo è la conseguenza di una continua manipolazione dell’Eneide che consiste nel tradurre quello che ha scritto Virgilio distorcendo il significato delle parole latine e mettendo in evidenza solo alcune parti del suo poema, fatto a pezzi, per essere utilizzate come mezzi di propaganda ideologica senza alcun rispetto per TURNO, il suo MITO e tutto quello che ancora oggi rappresenta e significa nella storia dell’UMANITÀ.
In TURNEIDE, cioè negli ultimi sei libri dell’Eneide, Virgilio racconta chi è veramente il giovane, bellissimo e coraggioso re dei RUTULI di ARDEA e per quale giusta causa combatte sacrificando la sua vita per il bene comune: una grande lezione di DIGNITÀ ed UMANITÀ.
Ci sono miti, come quello di Enea, che sono storici, ideologici e ci sono miti, come quello di TURNO, che sono eterni e sempre veri. Il mito di TURNO è locale/universale e sempre attuale, ma non può esistere senza la coscienza, il ricordo, la memoria ed il pensiero critico di uomini e donne, poeti, filosofi e grandi scrittori che sanno raccontare una storia da diversi punti di vista facendo emergere realtà nascoste.
Il MITO di TURNO esiste da migliaia di anni e riapparve, come un lampo nella notte, più di duemila anni fa, quando il poeta VIRGILIO venne in pellegrinaggio ad ARDEA per conoscere il luogo con i suoi miti, i suoi monumenti e con la sua storia straordinaria: il MITO di TURNO è l’ANIMA della STORIA di ARDEA.
Enea è il prototipo del colonialista/imperialista romano, americano, britannico, spagnolo, portoghese, tedesco, francese, belga, russo o italiano mentre TURNO è il prototipo dell’indigeno che nella storia è stato l’indio sudamericano, l’indiano pellerossa, l’aborigeno australiano, o il nero africano.
Quando c’è Enea, cioè lo sradicato che sradica con la violenza del più forte sul debole, c’è sempre un TURNO che in origine era rutulo, latino, italico. E c’è sempre un Virgilio che, nonostante il Potere Dominante, ha il coraggio di dire la verità raccontando quella Storia dell’Umanità vista dalla parte dei Vinti che, in realtà, sono i veri Vincitori quando una comunità civica non dimentica e continua a praticare l’ARTE della MEMORIA.
L’ECOMUSEO LAZIO VIRGILIANO sostiene il progetto sociale, educativo e culturale del COMITATO CIVICO “ARDEA per TURNUS” che vuole onorare la MEMORIA di TURNO con l’inaugurazione del monumento “TURNO e l’AIRONE” in piazza del Popolo ad ARDEA.

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